I nostri consulenti hanno riassunto le principali novità normative del mese di settembre:
Diritto al congedo di paternità per la madre intenzionale
L’INPS, con il Messaggio n. 2450 del 7 agosto 2025, comunica che, dallo scorso 24 luglio, sono entrati in vigore gli effetti della Sentenza della Corte Costituzionale n. 115 del 21 luglio 2025, e, dunque:
- nell’ambito di una coppia omogenitoriale femminile
- la lavoratrice dipendente che risulti genitore intenzionale
- dall’iscrizione nei registri dello stato civile,
- oppure a seguito di provvedimento giudiziale di adozione o di affidamento/collocamento,
- è legittimata a beneficiare del congedo di paternità obbligatorio pari a 10 giorni lavorativi (disciplinato dall’articolo 27-bis del D.lgs. n. 151/2001).
Per madre intenzionale, in una coppia omogenitoriale femminile, si intende la donna che non ha partorito ma che risulta genitore nei registri di stato civile oppure a seguito di provvedimento giudiziale di adozione o di affidamento/collocamento.
Causali contratto a tempo determinato
La Legge 8 agosto 2025, n. 118, di conversione, con modificazioni, del D.L. 30 giugno 2025, n. 95 (c.d. “Decreto Omnibus/Economia”), prevede la proroga sino al 31 dicembre 2026 della possibilità di utilizzare, con riferimento ai contratti di durata superiore a 12 mesi, la causale generale basata su “esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva”, qualora la contrattazione collettiva non abbia già individuato proprie causali.
Nonostante questa opportunità, sconsigliamo fortemente di prorogare i contratti a termine oltre i 12 mesi per ragioni diverse dalla sostituzione di un altro dipendente, in quanto le ragioni da indicare, per quanto possano essere ben specificate, sono facilmente contestabili dal dipendente. Sussiste quindi il concreto rischio che un giudice trasformi il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, oltre a condannare l’azienda al risarcimento del danno, in misura non inferiore a 2,5 mensilità.
Auto ad uso promiscuo: optional aggiunti dal dipendente
L’Agenzia delle Entrate, con la Risposta a Interpello n. 233 del 9 settembre 2025, chiarisce che, qualora il dipendente paghi per benefit ulteriori legati ad un veicolo concesso in uso promiscuo, l’importo di tale pagamento non potrà essere portato in diminuzione del valore del veicolo, forfetariamente determinato in base al costo di percorrenza riportato nelle tabelle ACI.
Di conseguenza:
- nel caso vengano trattenute al dipendente
- somme relative a optional aggiuntivi installati sull’automobile,
- le stesse non riducono il valore del fringe benefit da assoggettare a tassazione.
Discriminatorio il licenziamento della lavoratrice perché rischia di rimanere incinta
Con l’Ordinanza n. 24245 del 31 agosto 2025, la Cassazione ha confermato la nullità del licenziamento della dipendente, che aveva da tempo manifestato la volontà di intraprendere una gravidanza con le tecniche di procreazione medicalmente assistita, e che si era poi effettivamente sottoposta a queste tecniche.
La Cassazione ha considerato il licenziamento discriminatorio, in quanto fondato su una condizione personale legata al sesso e alla maternità, e ha ribadito che anche il progetto di maternità, prima ancora dello stato di gravidanza accertato, gode di tutele per la parità di genere.
Risarcimento al lavoratore per danno alla professionalità
La Suprema Corte, con l’Ordinanza n. 24133 del 28 agosto 2025, ha confermato la condanna dell’azienda a risarcire il lavoratore, che era stato trasferito in un settore completamente estraneo al bagaglio di competenze maturato in venticinque anni di servizio, con assegnazione di mansioni marginali e prive di contenuto professionale adeguato.
Tale comportamento costituisce infatti un demansionamento, con conseguente dequalificazione professionale.