Nel panorama professionale dinamico di oggi, la retention dei dipendenti si presenta come un tema cruciale per la stabilità e la crescita sostenibile delle aziende. In questa intervista l’avvocata giuslavorista Francesca Casini, ci offre un’illuminante prospettiva su come la gestione dei rapporti di lavoro possa diventare un fattore determinante nella fidelizzazione e gratificazione dei collaboratori per sostenere il talento.
Esploreremo la crescente importanza di preservare il talento all’interno delle organizzazioni, mettendo in luce l’attuale contesto giuslavoristico e le sfide che le aziende affrontano nel trattenere i dipendenti più qualificati. Analizzeremo come accordi individuali e iniziative di welfare possano diventare pilastri fondamentali per la creazione di un ambiente lavorativo che non solo attragga talenti, ma li mantenga impegnati e soddisfatti nel lungo termine.
L’avvocata Casini condividerà la sua esperienza e conoscenza legale, illustrando come una gestione attenta dei contratti individuali e delle politiche di welfare possa non solo rispettare i parametri legali, ma anche contribuire in modo significativo al benessere dei dipendenti e alla solidità delle aziende.
In un’epoca in cui la competitività aziendale è strettamente legata alla capacità di trattenere il talento, questa intervista offre uno sguardo approfondito su come le pratiche giuslavoristiche possano diventare un mezzo efficace per creare una forza lavoro stabile, motivata e orientata al successo a lungo termine.
Retention dei dipendenti
“Nell’ambito risorse umane uno dei temi più dibattuto degli ultimi anni è proprio quello della retention dei dipendenti; che percezione ha a riguardo nel suo lavoro quotidiano con le realtà aziendali?”
Guardando alla realtà delle imprese, di qualunque dimensione esse siano, un tema particolarmente sentito è quello di stabilizzare i rapporti di lavoro, visto il fenomeno delle dimissioni che in questi ultimi anni ha assunto proporzioni importanti, ma anche quello di offrire un ambiente di lavoro attento al benessere dei lavoratori. La motivazione e il benessere del personale sono infatti strettamente connessi alla produttività dell’azienda stessa. Più i dipendenti si sentono gratificati per il loro impegno, più saranno inclini a mettere in campo maggiori energie per raggiungere gli obiettivi, migliorando la qualità del lavoro e riducendo anche l’assenteismo.
Strumenti per l’HR
“Quali strumenti ritiene aziende ed HR abbiano a disposizione per lavorare sulla motivazione dei collaboratori?”
Molteplici sono gli strumenti per migliorare la qualità del lavoro e del clima aziendale, che vanno però studiati con riferimento alla singola realtà imprenditoriale e alle esigenze concrete che ogni impresa ha anche con riferimento ai destinatari (singoli dipendenti/ dipendenti di un determinato comparto/ generalità dei dipendenti). Ci sono Piani di Incentivazione direttamente legati all’aumento di produttività in quanto prevedono premi o ricompense al raggiungimento di specifici obiettivi aziendali, oppure, soprattutto a livello individuale, possono sottoscriversi Accordi di Retention, il cui obiettivo è quello di favorire la stabilità del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro stipula un accordo con il lavoratore nel quale si impegna a versare una somma di denaro in cambio dell’impegno di quest’ultimo a rimanere in azienda per un certo periodo di tempo. Nella prassi, sempre a livello individuale, sono previsti anche accordi che aumentano i termini di preavviso contrattuale. Per le imprese che rispondono a determinati requisiti strutturali, si predispongono anche piani di incentivazione che prevedono l’assegnazione di azioni della società ai dipendenti. In questo caso i dipendenti vengono coinvolti nello sviluppo dell’azienda a lungo termine.
Oltre ai premi monetari, ma rimanendo sempre nell’ambito di Piani di incentivazione, possono essere offerti anche benefit, che possono assumere diverse forme, dal finanziamento di corsi di formazione o master, all’accesso a programmi di sviluppo professionale all’interno dell’azienda stessa.
Welfare Aziendale
“Il welfare aziendale, di cui molto si parla ultimamente, è complementare a questi strumenti?”
Quando parliamo di welfare aziendale, ci riferiamo a beni e servizi che il datore di lavoro offre a beneficio dei propri dipendenti, sulla base di un accordo collettivo o di un atto unilaterale, con lo scopo di migliorare la qualità della vita ed il benessere dei lavoratori e dei loro familiari. I Piani di welfare aziendale non escludono gli strumenti di cui abbiamo parlato sopra, ai quali possono aggiungersi. I servizi di welfare si applicano in diverse aree di intervento che possono riguardare il benessere e la salute (rimborsi sanitari, convenzioni con strutture, abbonamenti a palestre, cura alla persona viaggi, servizi di sostegno psicologico on line,..), la conciliazione famiglia e lavoro (servizi di baby sitter, asilo nido, servizi di assistenza per anziani, corsi estivi o campus per i figli, pagamento tasse universitarie..), la previdenza complementare o la mobilità dei lavoratori (somme versate per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto, buoni benzina. ) Oggi si parla molto anche di benefit per le utenze domestiche e per mutui e affitti. Si tratta di una materia di grande attualità e interesse anche per il particolare regime fiscale connesso.
Un consiglio
“Può lasciarci un ultimo consiglio per le aziende che si trovano a ragionare su queste tematiche?”
Innanzitutto, la scelta di ogni datore di lavoro non può prescindere dalle specifiche esigenze dell’organizzazione e degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Occorre valutare la sostenibilità economica dei piani che si scelgono e predisporli nel rispetto delle norme di legge e con particolari cautele. Non si può infatti prescindere da un’attenta progettazione e da una comunicazione chiara.